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Cosa visitare a Kos

L'Asklepion di Kos
L'Asklepion di Kos
Si segnalano alcuni interessanti luoghi da visitare sull'isola di Kos, siti archeologici e percorsi escursionistici interessanti.
Per approfondimenti relativi alle singole località dell'isola e ciò che offrono si rimanda alla sezione Villaggi di Kos

Esistono molti tour organizzati dell'isola prenotabili in loco ed in partenza dal capoluogo dell'isola, come ad esempio l'happy train che dal porto di Kos città porta al sito di Asklepion.
Tuttavia non si può che partire da una visita approfondita della città capoluogo dell'isola: Kos town
Qui si può iniziare visitando l'antica agorà, ricca di templi e di porticati colonnati, ed il museo archeologico di Kos, dove sono custoditi mosaici, statue e reperti dell'antica città.
Gli scavi più interessanti e ricchi di storia sono però gli scavi occidentali, con antiche strade e mosaici pavimentali, templi e colonnati, le terme romane, il ginnasium, il Ninfeo, il Teatro della Musica e tanto altro.
La più importante costruzione in città è tuttavia la Casa Romana, una residenza romana del 3° secolo d.C., con affianco le Terme Centrali. Infine, oltre al Castello dei Cavalieri di San Giovanni (vedi sotto), un visita merita il famoso Platano di Ippocrate [...] visitare Kos città

Asklepion: l'isola di Kos e la sua capitale hanno dedicato al proprio illustre figlio, Ippocrate, non solo un platano secolare, anche una strada, un parco, una statua ed un istituto medico internazionale.
Soprattutto hanno dedicato uno dei tre Asklepion (Asclepieion, Asklepieion) esistenti in Grecia, situato 4 km a sud-ovest della città di Kos, su di una verde collina ricoperta di cipressi da cui si godono splendide viste della città e delle coste dell'Anatolia.
Questo dimostra come a quel tempo la medicina cosiderasse fondamentale anche l'azione terapeutica dell'ambiente che circondava i pazienti. Fino a poco tempo fa, in questo luogo c'erano sorgenti d'acqua pura, di cui sono ancor oggi visibili alcuni tratti di tubature in terracotta infossate nel terreno.

Dedicato ad Asclepio (per i romani Esculapio), dio della medicina e figlio di Apollo, questo antico centro di cure fu in realtà fondato nel IV secolo a.C. (con successivi interventi) subito dopo la morte di Ippocrate, avvenuta nel V secolo a.C., utilizzando le metodologie e gli insegnamenti trasmessi dal medico e scenziato ai propri discepoli.

Il tempio fu portato alla luce agli inizi del XX secolo dall'aercheologo tedesco R. Herzog, i cui scavi furono successivamente oggetto di ricerca e restauro ad opera degli italiani, soprattutto del monumento sul versante romano.

Purtroppo, nel tempo, i successivi terremoti ed i precedenti prelievi di materiali di recupero al tempo dei Cavalieri di San Giovanni, hanno reso gli scavi piuttosto scarni e le costruzioni che sono rimaste in piedi sono poche.

L'architettura dell'Asklepion riflette il classico impianto ellenistico, tipico della stoà di Lindos a Rodi, dove gli edifici si estendono su più terrazze (3 terrazze su 4 livelli) formando una piramide dall'effeto teatrale.

Il livello inferiore (1° livello) non presentava molti edifici, in quanto vi erano le terme romane e veniva utilizzato soprattutto per gli Asklepieia, le celebrazioni e competizioni atletiche e musicali che si svolgevano ogni quattro anni in onore del dio Asclepio.

Dal livello inferiore si accedeva, attraverso i Propilei, alla prima terrazza (2° livello), a forma di U, che era interamente circondata da una stoà, un portico aperto sul cortile, dove erano presenti molti locali in cui i malati consultavano i medici, acquistavano oggetti sacri e trovavano forse alloggio. Oggi sono visibili solo le mura delle fondamenta ed alcune colonne.

Sulla seconda terrazza (3° livello) sorgeva un tempio in stile ionico del III secolo a.C. dedicato ad Asclepio, di cui sono state rialzate due colonne. Salendo la scala si arriva davanti all'altare di Apolllo Kyparissios (Ciparisso), dove si offrivano i sacrifici al dio della medicina; situato all'aperto alla destra del tempio è la struttura più antica del sito.
A sud del tempio sorgeva, invece, l'Abaton, un edificio utilizzato come dormitorio dai sacerdoti del santuario.
Un secondo tempio, romano del II secolo d.C., con colonne corinzie, dedicato ad Apollo, sorgeva sul lato opposto, dietro un'esedra semicircolare.

La terza terrazza (4° livello), a froma di U come la prima, era circondata su tre lati da imponenti colonne. Dall'altare del livello centrale partiva una scala monumentale, aperta sulla facciata a sei colonne, che conduceva al terzo ed ultimo livello, con al centro un tempio dorico dedicato al culto di Asclepio; realizzato nel II secolo a. C. e copia di quello di Epidauro, si trattava dell'ultimo e più maestoso della serie di santuari eretti in onore di questa divinità.
In origine, accanto all'altare, così come testimoniano gli scritti, doveva esserci un'enorme stauta, visibile sin dal porto di Kos, raffigurante Asclepio con le sue figlie.
Il tempio, tra gli ultimi edifici ad essere modificato, fu trasformato in epoca bizantina in una chiesa, come dimostrato dall'altare composto dal tronco di una colonna su cui erano stati posti un capitello pagano, riportante le lettere IC XC che simboleggiano il nome di Cristo, ed una lastra di pietra.
La terrazza si completa con la presenza delle terme romane e con i locali della circostante stoà, dove i malati, probabilmente frastornati da droghe, cercavano sollievo nel sonno, sperando che Asclepio apparisse loro e potesse curarli.

Castello di Neratzia (Fortezza dei Cavalieri di San Giovanni): La città di Kos, che nei secoli fu governata prima dai satrapi (governatori persiani) di Alicarnasso, poi da Alessandro Magno e dai Tolomei, dopo la caduta dell'Impero Bizantino nel 1204, vide veneziani e genovesi gareggiare per la supremazia sull'isola, fin quando Vignolo de' Vignoli, signore di Genova, che governò per un pò l'isola, chiamò a sé, nel 1315, i Cavalieri di San Giovanni di Rodi per iniziare la costruzione di una fortezza a difesa della città, dell'isola e della sua supremazia.
Tuttavia, la bellissima fortezza di Kos, di forma rettangolare allungata, posta a protezione del piccolo porto cittadino, ha un aspetto meno spettacolare di altre fortezze costruite dai Cavalieri, specialmente di quella di Rodi.
L'unica fortificazione di una certa rilevanza è un bastione circolare costruito da Fabrizio del Carretto, Gran Maestro, e la cui forma è molto simile al bastione più grande già realizzato a Rodi. Nella costruzione della fortezza dei Cavalieri vennero utilizzati materiali prelevati dalle rovine dell'antica città e dell'Asklepion, il santuario dedicato al dio della medicina, Asclepio, e ubicato su una collina vicina.
Chi visita il Castello Neratzia scoprirà con grande sorpresa che i muri della fortezza nascondono al loro interno un'altra fortezza costruita tra il 1450 e il 1478, e che ne evitò la capitolazione ad opera degli Ottomani nel 1480. Tuttavia i Cavalieri ritennero, ciononostante, che dovesse essere rinforzata: alla fine si decise di costruire muri più spessi sui tre lati della vecchia fortezza, che finì per essere nascosta dalla nuova.
Nella fortezza interna l'uso di materiali provenienti da edifici antichi è molto evidente, ha un design più vario e interessante di quello esterno con molti stemmi dei Grandi Maestri.
Quando nel 1522 il Sultano Solimano pose Rodi sotto assedio ed inviò truppe anche a Castel San Pietro e a Kos per assicurarsi che queste fortezze non potessero inviare aiuti alla città principale dei Cavalieri, dopo poco, Rodi cadde assieme alle altre fortezze.
Dopo secoli e prima della Grande Guerra, precisamente durante la guerra italo-turca, gli italiani decisero di stanziare una guarnigione all'interno della fortezza, a difesa della città. Ne è prova una baionetta incisa nella pietra con indicato l'anno 1900, data di nascita del soldato italiano che la realizzò.
La città medievale di Kos, accanto alla fortezza, era protetta da muretti e da un piccolo fossato pieno d'acqua. Con il forte terremoto del 1933 le poche mura presenti furono ulteriormente danneggiate, scoprendo le rovine di alcuni antichi edifici, così l'amministrazione italiana decise di iniziare gli scavi dell'area portando alla luce l'antica Kos.

Le rovine del Castello di Antimachia: Il castello di Antimachia, situata al centro dell'isola, è stato costruito dall'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni. La costruzione in questo luogo è iniziata nel 14° secolo, ma la fortificazione vera e propria è stata avviata nel 1490, contemporaneamente al Castello Neratzia nella città di Kos.
L'unico accesso al castello si trova sul lato nord ed è protetto da doppie porte che riportano, nella parte superiore, il simbolo dei Cavalieri inciso nel marmo.
All'interno della forificazione non ci sono tante cose da vedere se non due chiese in rovina con resti di alcuni interessanti affreschi: la chiesa di Agios Nikolaos, con l'affresco di Agios Khristoforos con in braccio Gesù Bambino, e la chiesa di Agias Paraskevi.

Paleo Pyli: A circa 3-4 km sud-est del villaggio di Pyli, si può visitare l'antica città, ormai abbandonata ed in rovina, di Paleo Pyli, con il castello bizantino in cima ad una collina, che domina l'intera area. Il Castello fu costruito durante la dinastia macedone dell'impero bizantino, che ha dominato dal 9° all'11° secolo, quando Pyli fu capitale dell'isola. Successivamente, quando l'isola di Kos fu conquistata dai Cavalieri di San Giovanni di Rodi, il castello fu stato restaurato e potenziato, al fine di assicurare la difesa del territorio. Ne vale davvero la pena visitarlo, se non altro per la piacevole passeggiata lungo i pendii del monte Dikeo che vi regalerà una vista è mozzafiato dell'isola, da Marmari, alle isole di Pserimos e Kalymnos, fino alle coste della Turchia occidentale (penisola di Bodrum).
A Paleo Pyli si può anche visitare la chiesa di Ypapanti, costruita nel 14° secolo, con affreschi eccellenti, una meravigliosa icona scolpita nel legno e colonne tratte da un antico tempio greco, forse dedicato a Demetra.
Si può anche visitare la piccola chiesa del bizantino Lord Michael e nelle vicinanze, all'interno di un boschetto di abeti, si trova un'antica sorgente che in passato serviva ad abbeverare gli animali.

Escursione da Zia (borghi di Asfendiou) al monte Dikeo: Il villaggio montano di Zia è sicuramente il più popolare tra i borghi di Asfendiou e meta prediletta dei bus turistici in giro per l'isola. Per chi volesse visitare la zona in autonomia ed in tutta tranquillità, si consiglia di andare la mattina presto in quanto i turisti arrivano in pullman attorno a mezzogiorno, quindi sarà anche più semplice trovare parcheggio nel centro.
Il paese di Zia è piuttosto caratteristico, sebbene vi abitano solo una decina di persone, ed è ricco di negozietti di souvenir e di taverne che si concentrano nel piccolo centro da dove poi parte il sentiero che arriva alla vetta del monte Dikeo (846 metri).
Si tratta di uno dei pochissimi sentieri percorribili a piedi sull'isola di Kos e ne vale assolutamente la pena in quanto da subito vi porta attraverso un bosco di pini e lungo crinali più o meno sottili con sulla sinistra degli strapiombi con inclinazioni di 30°.
La scalata non è molto impeganativa, trattandosi di salire circa 555 metri per 4 km, ma d'estate è chiaramente consigliabile partire presto, in quanto di giorno fa molto caldo e può risultare faticoso. Inoltre, dopo il paese di Zia non esistono rifugi dove rifocillarsi o bere, quindi è meglio portare con sè delle scorte.
Ancora, dato che il terreno è costellato da rocce e detriti, sono consigliabili scarponcini adatti o comode scarpe da ginnastica.
Dalla piazzetta principale di Zia bisogna salire verso la fermata dell'autobus (sulla destra) ed imboccare un piccolo vicolo sulla destra che attraversa i negozi. Alla fine del vicoletto si deve girare a destra e camminare per una stradina che passa accanto ad un mulino ad acqua (c'è all'interno anche una taverna). Si continua a salire e si incontra un'altra taverna e poi una chiesa, dove si deve girare a destra e seguire le indicazioni "strada per la montagna".
Continuerete a salire allontanandovi dal villaggio e vi troverete su una strada asfaltata, non appena incontrate una casa sulla destra, girate a destra in una strada sterrata e continuate fino a raggiungere una piccola cappella sulla destra, dopo la quale troverete di fronte a voi un cancello da attraversare, mentre la strada sterrata gira attorno alla collina per poi ricongiungersi al vostro percorso.
Attraversato il cancello, prendete leggermente a destra salendo attraverso le rocce in un percorso inizialmente poco visibile, ma che poi diventerà nuovamente più definito. Salendo attraverso le rocce vi ricongiungerete alla strada sterrata di prima, girate a sinistra e camminate per un pò fino a vedere sulla sinistra una fattoria e dopo un piccolo dirupo, sempre sulla sinistra, troverete una casa. Da questo punto, dopo circa 250 metri, cercate un sentiero segnalato che conduce nella foresta sulla sinistra; tutti i sentiero d'ora in poi saranno ben segnalati con frecce rosse e puntini.
Seguite il sentiero, che per lo più è interno al bosco, ma che alla fine ne uscirà, regalandovi da subito le prime straordinarie vedute del territorio circostante.
Mantenendosi sempre sul sentiero segnato si salirà sulle rocce raggiungendo un altopiano con vista più ampia, da dove il sentiero curva a sinistra, scende leggermente e continua lungo la parete sinistra della montagna.
Questo è probabilmente il punto del crinale più sottile e "pericoloso" dove chi soffre di vertigini potrebbe avere problemi e sentirsi più incerto.
Ma già da qui potrete notare di fronte a voi la vetta del Dikeo marcata con la bandiera greca.
Sulla vetta troverete un rifugio montano e, sulla sinistra, un sentiero che conduce ad una bella chiesetta, oltre la quale c'è il punto segnalato come il più alto del monte.

Terme di Bros, Agios Fokas: Nell'area del villaggio di Psalidi, estensione della città di Kos, circa 5 km dopo la spiaggia di Agios Fokas, si trova una delle principali attrazioni del'isola di Kos, soprattutto al tramonto: le Terme di Bros.
Appena passato un gruppo finale di hotel ad Agios Fokas si trova il bivio sterrato che conduce alle sorgenti di mare conosciute come Bros Therma. Si tratta di flussi di acqua molto calda che fuoriescono dalla base della scogliera formando una piccola piscina di 1 metro e 20 cm di profondità, delimitata da un anello di rocce, le cui acque, mescolate all'acqua di mare, raggiungono una temperatura gradevole.
Attualmente ci sono voci ricorrenti sullo sviluppo e riconversione del luogo in una spa a pagamento, ma al momento non vi è nulla di certo e si può continuare ad usufruirne liberamente.
Interno del Museo Archeologico di Kos
Interno del Museo Archeologico di Kos
Mosaico pavimentale nell'agorà di Kos
Mosaico pavimentale Kos
Gli scavi occidentali della città di Kos
Scavi Occidentali a Kos town
Il Castello di Neratzia a Kos town
Castello Neratzia Kos
Monte Dikeo e Agia Irini a Kos
Monte Dikeo e Agia Irini a Kos
Le rovine del Castello di Antimachia
Castello di Antimachia
Paleo Pyli
Paleo Pyli Kos
Bros Therma Kos
Bros Therma Kos
Veduta della costa nord da Zia
Veduta della costa nord da Zia
 

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